Spesso quando parliamo di trauma pensiamo a situazioni tragiche, pesanti, terrificanti.
Nella descrizione Treccani troviamo questi significati di tràuma:
1. In medicina, lesione prodotta nell’organismo da un qualsiasi agente capace di azione improvvisa, rapida e violenta
In ostetricia, quello sofferto dal neonato durante l’espulsione attraverso il canale del parto
2. In psicologia e in psicanalisi, turbamento dello stato psichico prodotto da un avvenimento dotato di notevole carica emotiva o conseguente a esperienze e fatti tristi, dolorosi, negativi, che turbano e disorientano.
È tutto qui, in un agente qualsiasi, nella nascita, in un’esperienza triste, in un disorientamento.
Il trauma è qualsiasi accadimento che, per noi, per la nostra vita, per la nostra interiorità ha avuto un peso troppo grande!
Un trasloco, una separazione, una nascita, un lutto, essere presi in giro da piccoli…
Qualunque esperienza rischia di essere traumatica se arriva in un momento di debolezza e vulnerabilità. E assieme a noi, ad affrontare tutto questo, c’è IL CORPO.
Non ci rendiano minimamente conto di quanto il nostro corpo assorba ogni nostro vissuto, esperienza e vada in protezione della nostra interiorità. Contratture, dolori, sono solo alcuni aspetti che ci aiutano a capire che qualcosa non va, che qualcosa non sta più fluendo liberamente ma ha subito un arresto.